Carissime e carissimi tutti, torno a scrivere per comunicare pensieri e il desiderio di una ripartenza con stile evangelico. Scrivo per comunicare sogni e speranze.
Viviamo un periodo di crisi della cristianità. Questo non possiamo dimenticarlo o negarlo.
Anzi, probabilmente non è in crisi la cristianità bensì una bella parte di quelli che si dicono cristiani.
Anzi ancora, forse questi non si accorgono neppure che c’è una crisi in corso …
Come dice Einstein ogni crisi può essere salutare nel momento in cui porta ad una nuova creatività, a un rilancio dell’esperienza, alla scoperta della continua novità della vita, ma ha comunque pur sempre bisogno della consapevolezza.
- C’è bisogno di svuotare il sacco! Così come Cleopa e il suo amico han fatto raccontando a quel tale che non hanno riconosciuto tutto ciò che stavano provando, cominciando dalla delusione che li stava facendo tornare a casa.
- C’è bisogno di ascoltare la Parola. Gesù si è affiancato e ha iniziato a raccontare tutto ciò che nelle scritture si riferiva a Lui, ed è lì che si spalanca qualcosa nel cuore, che lo fa ‘ardere’.
- C’è bisogno di saper accogliere. I discepoli dicono a Gesù: “Resta con noi!” Tutto nasce dall’aver provato un sussulto nel cuore e questo non lascia indifferenti. L’accoglienza parte anche da lì, oltre che dal connaturale senso di fratellanza insito nel cuore umano.
- C’è bisogno di ‘spezzare il pane’. C’è bisogno di eucaristia! “E si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero”. Non c’è molto da aggiungere se non che qui c’è la grande verità e la spiegazione che senza eucaristia non si riesce a riconoscere Lui e ci si perde.
- C’è bisogno di tornare in comunità. I discepoli vincono anche le tenebre per correre nuovamente verso Gerusalemme, dove sono radunati i 12. C’è bisogno di condivisione, di dire ciò che hai visto e vissuto, di sentire che si cammina insieme.
Ecco. E un altro momento deciso ed estremamente incisivo, oltre che motivante, è l’esperienza del Cenacolo e che vorrei sottolineare perché diventi paradigma per il nostro cammino di comunità.
E allora sogno una comunità che si strutturi in tanti cenacoli,
persone di età e condizioni diverse che si mettano insieme per condividere e per testimoniare. Mi piacerebbe vedere tante persone che si impegnino a costituire tanti cenacoli e che diventino sale e luce del mondo. Che si ritrovino per l’eucaristia, per condividere la Parola, per essere attenti alle necessità della comunità e del mondo… che facciano e costruiscano comunità nella fraternità… e lì nasceranno miracoli, proprio come quelli della chiesa delle origini, luogo a cui tutti dobbiamo guardare, realtà mai da dimenticare, fonte continua di ispirazione.
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